Diario di missione umanitaria: Lori Cohen
- Educazione/Formazione
In Nigeria… mi sento un po’ sospesa.
Durante il viaggio dall’aeroporto al compound del villaggio di Ngugo, lo scenario è stato devastante. Nella propria corsia di marcia si possono incontrare persone a piedi, in motorino, e molte macchine che ti vengono incontro nel senso di marcia opposto, il tutto condito da asfalto a tratti ed una totale assenza di segnali stradali. In questo marasma, dove sul lato delle strade si svolge la vita, le religioni hanno il loro potere sulle genti. La natura si fa più presente ed importante man mano che lasciamo la città per le zone rurali. Non ho un parere per adesso, semplicemente mi trovo ad osservare con occhi talvolta increduli. Mi piace questo stato d’animo sospeso.
Questa mattina mi sono svegliata alle 5.30 a suon di bonghi. Le suore in convento cantano, ballano e pregano e siccome la casa del volontario dove alloggio, è vicinissima al convento, subito capisco che quello sarà il mio risveglio per le prossime settimane. Alla fine mi riaddormento con un’idea ben precisa: girare tutto il compound e capire come è organizzato. Ho visitato la scuola primaria, la scuola secondaria, l’orfanatrofio.
Ho appreso che in Nigeria c’è un presidente fantasma, forse è morto (è soltanto una voce di corridoio) ma ciò serve affinchè il popolo non possa ribellarsi ed andare a votare. Ho scoperto che in Nigeria ci sono 3 etnie e quella degli Ibo è presente prevalentemente in Imo State. Ho scoperto che i Biafrans (5 stati di etnia Ibo a sud est Nigeria, ex Biafra) combattono contro l’esercito per la loro indipendenza, perché vengono sfruttati e sottomessi per la presenza del petrolio in questa area geografica che costituisce grossa parte delle ricchezze nazionali del Paese.
Ho scoperto un gruppetto di bambini davvero piccoli in orfanotrofio, tra i 7 ed i 24 mesi. Teneri, tenerissimi nelle loro culle. Ho scoperto Ngozi la bambina che mi ha rubato il cuore.
Ho scoperto Rosi….
Le settimane trascorse dopo il primo giorno di permanenza che ho descritto sono state indimenticabili, favolose, stancanti ma anche molto provanti. Tante risate, giochi, sport, scoperte ma anche lacrime, fatica, duro lavoro.
Ognuno di noi sa che esiste un altro punto di vista, la tangibilità è stata personalmente un’esperienza magnifica. Un’esperienza che ripeterò perché anche se so di aver dato una piccolissima mano, tutto ciò che ho ricevuto in cambio non è minimamente paragonabile.